Storia sentimentale dell'astronomia
disordinate dei pianeti riconducendone il moto a regole geometrico-matematiche (non usò mai la parola “legge”, che è di noi moderni). Queste regole
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una forza magnetica regolasse il moto dei pianeti. Alfonso Borelli (1608-1679) segue le intuizioni di Keplero ma fa un passo oltre, sostenendo che le
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. Tre duchi e tre conti portarono in spalla la bara. Il monumento tombale lo raffigura semisdraiato, con accanto due putti che pesano i pianeti e
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. Keplero sta elaborando le sue “leggi” del moto dei pianeti usando i dati di Tycho Brahe, processo che richiederà un quindicennio; mancano ancora sette anni
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Questo modello riusciva a descrivere abbastanza bene i moti dei pianeti e del Sole, e in mancanza di prove definitive poteva essere considerato
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Tra il 1805 e il 1817, Hershel affrontò l’ultima sfida: stabilire dove va il Sole trascinando con sé la Terra e il corteo degli altri pianeti.
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, alla Luna e ai pianeti si attribuivano doti divine, e di conseguenza si riteneva che influissero sulle sorti umane. Superstizioni. Nonostante ciò, i
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Eppure, nonostante gli sforzi di tante intelligenze, la previsione esatta del moto dei pianeti rimaneva un problema, specialmente per Mercurio, il
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disponibili, raccolti da altri astronomi. La sua attenzione si concentrò presto su due pianeti che nel loro movimento si scostavano dalle previsioni
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latinizzato in Titius) nel 1772 aveva trovato una curiosa relazione matematica tra le distanze dei pianeti dal Sole. All’incirca, ogni pianeta dista dal
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Sappiamo dalle leggi di Keplero che in prima approssimazione i pianeti seguono orbite ellittiche con il Sole in uno dei fuochi. In assenza di
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La teoria generale del moto dei pianeti e delle loro reciproche perturbazioni gravitazionali nel 1859 riportò Le Verrier a un interesse di vent’anni
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Scrutatori di pianeti
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Tra i pianeti fu soprattutto Marte a tentare i “guardoni”. Dopo Fontana, Cassini e Huygens lo scrutarono Maraldi, Hershel, ancora i banchieri Beer e
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dall’antichità al Rinascimento. Per rappresentare fedelmente (o quasi) il moto del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle rispetto a una Terra
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Le prime immagini in alta definizione dei fenomeni solari e dei pianeti sono frutto dell’eccezionale nitidezza atmosferica del sito di Pic du Midi
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’Osservatorio di un telegrafo. Nel 1904 fa installare uno spettrometro al fuoco del rifrattore da 33 centimetri per analizzare le atmosfere dei pianeti
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Terra attiri l’ascensore e il Sole i pianeti. Newton ci ha detto che mele, ascensori e pianeti cadono per via di questa attrazione, ma i pianeti
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. Non è più un pianeta, da allora è collocato nella nuova categoria dei “pianeti nani”.
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la stella Delta dei Gemelli. Il nome fu scelto per coerenza mitologica con gli altri pianeti, ma anche perché le due prime lettere sono le iniziali
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Nel ratificare il declassamento di Plutone, e insieme la sua elevazione a prototipo della categoria dei “pianeti nani”, la International Astronomical
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dall’uomo, battendo sul tempo lo Sputnik messo in orbita dai sovietici nel 1957. Propose di spostare i pianeti da un’orbita all’altra per creare un
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Ricapitolando, i pianeti esterni in prossimità dell’opposizione (quando, nell’ordine, si trovano allineati il Sole, la Terra e il pianeta considerato
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escogitato per descrivere il vagabondaggio dei pianeti. Che testardamente continuavano a manifestare moti non uniformi.
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rispetto al quale o movimenti dei pianeti appaiono uniformi. Questo punto è disposto in modo tale che il centro della Terra, il centro del deferente (cioè
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svolte tra il luglio 1969 e il dicembre 1972, tutti i pianeti del Sistema Solare e i loro satelliti hanno ricevuto la visita di navicelle spaziali, siamo
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L’esplorazione spaziale ha trasformato lo studio di pianeti, satelliti naturali, asteroidi e comete in un capitolo della geografia e della geologia
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pianeti). Qui introduce l’idea che i pianeti siano incastonati in sfere cristalline invisibili corrispondenti agli epicicli e ai loro deferenti, con in
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Pianeti, pianeti, pianeti
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Alla fine del Settecento Kant e Laplace proposero l’ipotesi che stelle e pianeti nascessero insieme nel grembo di nebulose che collassano per gravità
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stella 51 Pegasi, lontana 48 anni luce. Da allora molte cose sono successe. Alla fine del 2011 i pianeti extra-solari noti erano più di 1000 e si
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Curiosa è l’anagrafe del migliaio di pianeti extrasolari schedati a fine 2011. Circa metà di essi sono giganti gassosi: massa enorme, niente
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esaminate dall’attrazione dei loro pianeti, se ne sono affiancati altri: quello dei transiti, che consiste nel misurare lievi diminuzioni di luminosità delle
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, rispettivamente a 12 e a 10,5 anni luce. Oggi è noto che intorno a Epsilon Eridani girano due pianeti: senza saperlo, Drake aveva scelto bene il bersaglio
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, Luna, pianeti e stelle.
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determinare la latitudine locale e l’obliquità dell’eclittica, in modo da ottenere dati più precisi sulla posizione delle stelle e dei pianeti. Nella Siria
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aveva solo 11 anni e a 12 calcolò le effemeridi di Sole, Luna e pianeti. Fu un ottimo osservatore. Con le sue misure inizia la revisione critica dell
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destino umano. Lo incuriosivano i moti di stelle e pianeti, tanto che progettò un apparecchio meccanico per riprodurli. In questa macchina possiamo
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passo del Codice Arundel accenna all’osservazione dei pianeti riflessi in uno specchio.
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fossero perfettamente circolari, i corpi celesti perfettamente lisci e sferici, i moti assolutamente uniformi e che Luna, pianeti e stelle fossero
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se stessa in un giorno dandole la Luna come satellite e disporre il pianeti nel giusto ordine di distanza dal Sole fu un grande passo avanti, che
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erano i pianeti veri e propri ma un punto intorno al quale i pianeti descrivevano un’altra piccola orbita circolare, detta epiciclo. Le sfere
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del sistema eliocentrico. Accanto alla scritta brilla un Sole d’oro circondato da sei pianeti tra i quali c’è anche la Terra, definitivamente spodestata
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Frate domenicano nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno non fu il primo a immaginare altri pianeti simili alla Terra. Ci avevano già pensato filosofi
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9 ottobre avrebbe raggiunto Giove, pochi giorni dopo essersi allontanato da Saturno. Un triangolo di pianeti irresistibile.
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A sua volta Keplero collega i pianeti ai solidi platonici inserendoli l’uno nell’altro come scatole cinesi, e poiché il modello è quello eliocentrico
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orbite a forma di uovo, si accorge che non corrispondono alle osservazioni, e infine scopre che in realtà le orbite dei pianeti sono ellittiche
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al centro dell’universo. E poiché i pianeti accelerano in vicinanza del Sole e rallentano quando se ne allontanano (seconda legge, quella detta
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pitagorica armonia che permea di sé tutto il creato: i pianeti e le loro variabili velocità all’afelio e al perielio sono associati a intervalli musicali
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Ma neppure questa volta Galileo era destinato a lasciare il suo segno nell’onomastica astronomica. I “pianeti medicei” furono cancellati nell’uso
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